Se si desidera sviluppare un file system per un'applicazione specifica è possibile inserire l'implementazione direttamente nell'applicazione stessa. In questo modo si evita ogni tipo di intrusione nel sistema operativo, ma ovviamente la soluzione ne risulta estremamente limitata e diventa difficile riferirsi ad essa come ad un vero e proprio file system virtuale.
Una realizzazione leggermente più flessibile consiste nel modificare le librerie standard cui i programmi sono collegati staticamente o dinamicamente durante l'esecuzione.
A questa categoria appartengono i file system virtuali MC-VFS,
Gnome-VFS
e KIO sviluppati rispettivamente per il file manager Midnight
Commander e per i window manager Gnome e KDE. Il primo esempio
è interessante per il lavoro oggetto di questa tesi in quanto prevede
l'accesso ai pacchetti in formato rpm. Gli altri supportano operazioni
di input e output asincrone, l'interfaccia a CORBA3.5 o KPart, e molte altre funzionalità progettate appositamente per
le applicazioni grafiche.