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Sviluppi futuri

Nell'immediato futuro, PackageFS sarà esteso per interagire con ulteriori formati di pacchetto. Lo strato di astrazione è progettato per essere indipendente dalle applicazioni specifiche, ma solo con l'implementazione di nuovi moduli ne verificheremo l'efficacia. Successivamente svilupperemo il supporto per altri stati e operazioni, o per la gestione dei pacchetti sorgente. In Debian è ad esempio possibile evitare che un pacchetto sia gestito dal package manager mettendolo nello stato ``hold''. PackageFS potrebbe visualizzare questa situazione all'interno di un sottoramo $ \texttt{HOLD}$. Allo stesso modo potremo gestire i pacchetti sorgente con l'apposito directory $ \texttt{SRC\_INSTALL}$. Infine, sebbene la maggior parte dei gestori predefiniti non offra possibilità di configurazione, sarebbe interessante offrire questa funzionalità anche tramite altri strumenti inclusi nel sistema operativo. La realizzazione prevede l'introduzione di un fakefile $ \texttt{config}$ che, una volta acceduto o modificato, esegua il tool per configurare il pacchetto specifico. Ovviamente è prima necessario risolvere in modo adeguato il problema della comunicazione fra PackageFS e l'utente.

Fin qui abbiamo presentato evoluzioni che contribuiscono a completare l'implementazione dell'idea originale. Ora proponiamo due idee che la oltrepassano e potenziano la gestione tradizionale dei pacchetti.

PackageFS potrebbe divenire uno strumento per dividere i compiti amministrativi di un sistema. Disponendo di un ramo $ \texttt{CUSTOM}$, potremmo creare alcuni link simbolici ai directory di specifici pacchetti in $ \texttt{AVAILABLE}$. Se assegniamo poi un determinato gruppo ad ogni link, possiamo rendere gli utenti dello stesso gruppo responsabili dell'amministrazione del software corrispondente. Il pregio dell'implementazione è costituito dalla possibilità di definire gruppi di amministrazione agendo alla granularità dei pacchetti.

Un'altra idea consiste nel realizzare un metodo di esportazione del file system per gestire in modo trasparente un'intero cluster di macchine. Quest'ultimo potrebbe ospitare anche distribuzioni eterogenee fra loro, che dispongano però di un modo univoco per l'identificazione dei pacchetti.


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2004-11-19