Molte distribuzioni facilitano l'amministrazione del proprio sistema operativo tramite i pacchetti software. Un pacchetto software è un archivio contenente tutte le informazioni ed i file necessari per l'implementazione di una serie di comandi o funzionalità. L'esempio più banale è costituito da applicazioni, ma esistono pacchetti per le librerie, la documentazione e quant'altro possa essere rilasciato in un'unica entità.
Uno dei più ovvi vantaggi nell'utilizzare i pacchetti software è rappresentato dalla loro stessa natura. Ognuno di essi infatti costuituisce un blocco: se ad esempio si desidera trasferirne uno in un'altra locazione, non si rischia di trascurarne una parte. Tuttavia, anche se questo è il vantaggio più immediato, non è il più grande. Il più grande vantaggio risiede nella potenzialità di ogni pacchetto di contenere le informazioni necessarie alla sua stessa installazione (e quindi disinstallazione) nel sistema. Quello che un tempo era un lungo e delicato processo manuale, ora è una semplice procedura automatizzata: l'amministratore non è più obbligato a confrontarsi con una massa indefinita di decine di migliaia di file, ma con poche centinaia di pacchetti, ognuno corredato dalle proprie informazioni dette metadata.
La maggior parte delle distribuzioni che si avvalgono dei pacchetti, li mettono a disposizione nella forma di pacchetto binario e pacchetto sorgente: la prima modalità comprende il software già compilato per una piattaforma specifica, la seconda permette di manipolare il codice sorgente e di ricompilarlo all'occorrenza, ottenendo così una maggiore configurabilità e spesso un incremento di performance.
Attualmente sono stati sviluppati diversi formati di pacchetti software, ognuno con le proprie sfumature, ma tutti con l'unico scopo di poter essere gestiti al meglio e quindi di mettere a disposizione del proprio gestore più informazioni possibili nel modo più semplice.